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giovedì 27 gennaio 2011

Cima d'Asta-cresta Ovest (2847)

Cartografia: Kompass n°626 (Catenai dei Lagorai - Cima d'Asta)
Esposizione principale: Sud-Est
Difficoltà alpinistica: medio-alta (indispensabili ramponi e picozza)
Difficoltà sciistica: media (alta nel canalino)
Quota partenza: 1430 (Malga Sorgazza)
Dislivello:  1417 m
Sviluppo:7-8 chilometri
Tempo: 4,5 h

Si imbocca la strada forestale che costeggia il laghetto


Raggiunta la stazione di partenza della teleferica si entra nel bosco mantenedndosi seulla destra orografica della valle.
Quando ormai finisce il bosco e si è in prossimità di alcune paretine, si sale a sinistra per un ripido pendio.

Aia dei slavazzi
Si prosegue in direzione del rifugio Brentari. A metà percorso si vede un canale e ci si mantiene sulla destra.


Si passa sotto al rifugio Brentari.

Il rigufio Brentari si trova sopra al dosso sulla destra
Si sale nel canalino a sinistra della cima.


La salita del canalino. Sulla sinistra la Bocchetta Canalon
Alla bocchetta si depositano gli sci.



In prossimità della vetta

Cima d'Asta (2847)
Io, Franco, Gualtiero
Variante discesa: si possono portare gli sci fino sulla cima e scendere dalla cresta Est, valicando La Forzeleta e passando per il rifugio.

                                                   Luca, Gualtiero, Roberto, Simone, Franco







martedì 18 gennaio 2011

Anticima Schwarzseespitze (Cima di Lago Nero) (2885)

Cartografia: Kompass n°044 (Passeiertal-Val Passiria)
Esposizione principale: Nord
Difficolta alpinistica: nessuna
Difficoltà sciistica: nessuna
Quota partenza: 1770 m
Dislivello: 1096 m
Sviluppo: 6,7 chilometri
Tempo: 4,5 h


Si oltrepassa il paese di Moos in Passeier (Moso in Passiria) e si prosegue in direzione del Timmelsjoch (Passo del Rombo). Si oltrepassa in cartello di divieto d'accesso e si prosegue per qualche centinaio di metri. Si parcheggia la macchina poco prima del ponte (oltre, la strada, non viene sgomberata dalla neve).

Si imbocca la strada  forestale.

Si raggiunge e oltrepassa la Timmelsalm

E si imbocca il canale sulla destra.

Usciti dal canale si sale sulla destra e si va in direzione del Timmelsferner (Ghiacciaio Timmels) Si sale quindi sulla Schwarzseescharte (forcella Schwarzsee) (2818)

Vista dalla forcella verso Sud
Dalla forcella si sale sulla sinistra per circa 70 metri di dislivello


Gualtiero, Roberto, Franco, Valentina
                                                     


Il pendio di discesa
 Variante: la via più comoda è quella di percorrere tutta la valle (dopo la Timmelsalm) fin sotto al primo importante traverso per salire al Botzer (3251); quindi girare a destra. In questo modo viene facilitato anche l'acesso alla Schwarzseespitze (2988).

                                              Simone, Gualtiero, Roberto, Franco, Valentina

mercoledì 5 gennaio 2011

Rotenspitz (2875)

Cartografia: Kompass n°044 (Passeiertal - Val Passiria)
Esposizione principale: Nord
Difficoltà alpinistica: nessuna
Difficoltà sciistica: bassa
Quota partenza: 1550 m
Dislivello: 1325 m
Sviluppo: circa 7,5 chilometri
Tempo salita: 4 h

A Moso in Passiria si svolta a sinistra per Platt (Plata) si prosegue nella Pfelderer Tal (Val di Plan) fino al ristorante Bergkristall


A destra del ristorante si entra nel bosco e si segue la strada forestale e si entra quindi nella Faltmartal



Siccome la cima è molto frequentata la traccia è sempre ben evidente


L'inizio del pendio

La Faltmartal

A 3/4 del percorso si vede la cima

Vista verso Nord

Vista verso Ovest (L'Altissima - Cima Bianca Grande - Cima Fiammante)

In vetta io e Franco (2875)

A sinistra, in lontananza, le Dolomiti

Vista verso Sud
                                                                   Simone, Franco, Luca

martedì 4 gennaio 2011

El falopa

S. m.: sfaccendato, fannullone, indolente, infingardo, neghittoso, bighellone, perdigiorno, scioperato, poltrone, canapè.
Originariamente falòpa era un termine legato alla bachicoltura, assai fiorente due secoli fa. Indicava il bozzolo del baco da seta che non era riuscito e che per questo motivo veniva scartato. L'Azzolini (1777 - 1853) così dice alla voce falòpa: "bozzolo cominciato e non finito per qualche difetto del baco". Il sostantivo (attualmente decaduto) non ci ha messo molto ad assumere un significato traslato antropomorfo: in questo caso falòpa indica il soggetto indolente e poco attivo.
Sinonimo assai vicino al termine in questione  -ma con maggiore accentuazione sulla neghittosità- è il vocabolo "fagnagna", anch'esso caduto nell'oblio. Il "fagnagna" è colui il quale scoraggia solo a guardarlo ogni tipo di attività umana. Il minimo sforzo lo rende pallido ed esangue e ne prosciuga le forze residue che adopera per trascinarsi da una poltrona all'altra. Essendo egli la quintessenza della pigrizia, ad ogni tipo di approcio coinvolgente risponderà mollemente con frasi del tipo: "Son strak mort!" o anche "G'ho briga!" oppure "No ghe n'ho voia... Son sfinì!". Ove ferve attività, il "fagnagna" non c'è mai. Lo si riconosce spesso in mezzo alla gente attiva, unico che si lamenta; nel mezzo di un trasloco è capace di lagnarsi della stanchezza altrui. E' molto facile all'autosuggestione, cerca ovunque comprensione ricorrendo volentieri ad una lunga sequela di lamentazioni che lo portano spesso ad essere preda di notevoli complessi di persecuzione. E' contagioso: un "fagnagna" in un gruppo fa venir voglia di "scorlarlo su" (dargli uno scrollone)

Fraseologia: "Movete, fagnagna!" (datti una mossa, larva); "Tegnime quel fagnagna for dai pei!" (Tenetemi quell'ameba fuori dai piedi!); "De fagnagna è pien el mondo..." (di fannulloni è pieno il mondo).
"Leva su, falopa!" (alzati, infingardo); "Cossa vot che vegna for da quel falopa?" (cosa ti aspetti da quel perdigiorno?); "E' vegnù chi quel falopa e no l'ha combinà gnent" (è venuto quel pigrone e siamo al punto di prima).

(Lessico e nuvole - Andrea Castelli)